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La cannabis terapeutica in Italia, regione per regione

La cannabis terapeutica in Italia è prescrivibile da qualsiasi medico (anche veterinario) per qualsiasi patologia per le quali ci siano studi scientifici accreditati. E’ acquistabile a pagamento con una semplice ricetta bianca in alcune (pochissime) farmacie galeniche. Sulla carta, la situazione legislativa italiana sembra essere la premessa per una diffusione lineare di questo tipo di cure.

Ma in realtà non è proprio così e la situazione cambia regione per regione.

Vale la pena qui ricordare che nel 2007 il decreto dell’allora ministro della Salute Livia Turco riconosceva per la prima volta in Italia l’uso medico della cannabis e demandava ai consigli regionali il compito di normare le modalità di erogazione. Nel 2015 il decreto Lorenzin evidenzia alcune aree di patologie in cui per la cannabis sono scientificamente provati i benefici e per cui sarebbe dovuta iniziare una erogazione in strutture pubbliche (ospedali e ASL):

  •    l’impiego nel dolore cronico,e di quello associato a sclerosi multipla e a lesioni del midollo spinale;
  •    nella nausea e vomito causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per HIV;
  •    come stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia, perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da AIDS e nell’anoressia nervosa;
  •    l’effetto ipotensivo nel glaucoma;
  • la riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette.

Ad aprile 2019 la situazione italiana è di sostanziale stallo con una diffusione regionale a macchia di leopardo. Ci sono regioni ancora sprovviste di leggi, altre dove è presente, ma poco conosciuta (se non osteggiata e mal applicata), altre ancora (le regioni precorritrici) dove si osserva un numero minimo di pazienti in cura con erogazione gratuita.

ABRUZZO Tra le prime a promulgare una legge regionale nel 2014, l’Abruzzo è piccolo esempio di un malfunzionamento all’italiana. La legge stessa, infatti, è stata stravolta appena pochi giorni dopo la sua pubblicazione per l’abrogazione di un articolo sui medici prescrittori. E al momento non risultano presenti medici prescrittori in strutture pubbliche e pazienti in erogazione SSR.

BASILICATA Ad aprile 2019 non abbiamo notizie di pazienti in erogazione ospedaliera gratuitia, sebbene la legge lo prevedesse e fu oggetto di un’interrogazione nel marzo 2016.

CAMPANIA La legge approvata nel 2016 amplificava l’uso di cannabinoidi a diverse patologie lasciate in sospeso dal decreto Lorenzin e promuoveva la ricerca. Nel giugno 2017 la denuncia di Maria Muscarà, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle smosse le acque: “Né i medici, né gli specialisti dell’ASL di competenza, hanno informazioni come del resto le farmacie”. Da allora qualcosa è cambiato, abbiamo notizia di pochissimi pazienti che sono riusciti ad entrare in erogazione ospedaliera.

CALABRIA Nessuna Legge Regionale

EMILIA ROMAGNA La legge, approvata nel 2014, rimase inapplicata fino ad agosto 2016, quando la giunta aggiornò il prontuario terapeutico regionale e stanziò un milione di euro per coprire interamente i costi dei farmaci. Venne così creato il portale SOLE, un sistema dove persino i medici di base possono registrarsi e far ottenere la cannabis terapeutica in erogazione regionale ai propri assistiti. Il limite di tutto questo è che sono state individuate solo due categorie di patologie: la riduzione del dolore in favore di pazienti affetti da sclerosi multipla e il dolore neuropatico cronico in pazienti con resistenza ai trattamenti convenzionali. Oggi per tanti altri pazienti con patologie croniche le spese sono a carico del cittadino.

FRIULI VENEZIA GIULIA La legge regionale è datata 2013 e prevede il trattamento con farmaci cannabinoidi sia in ambito ospedaliero che domiciliare. Ma rimase largamente inapplicata fino al 2016, quando vennero individuate nel Decreto Lorenzin 2 categorie di patologie: la riduzione del dolore in favore di pazienti affetti da sclerosi multipla e del dolore neuropatico cronico in pazienti con resistenza ai trattamenti convenzionali. Abbiamo circa una cinquanta pazienti in erogazione gratuita.

LAZIO La Regione ha approvato a dicembre 2018 un decreto che integra quello precedente del 2017, in base al quale la cannabis terapeutica dovrebbe essere erogata solo in strutture ospedaliere accreditate. Al momento abbiamo un caso di avvenuta erogazione di quantità irrisoria, e alcuni pazienti (tra cui il sottoscritto) in attesa che la legge venga applicata.

LIGURIA Regione precorritrice con la legge n. 28/2013 che però non è stata ancora aggiornata con tutte le patologie del decreto Lorenzin. Sebbene il coinvolgimento di alcune figure professionali come il Dott. Bertolotto, direttore ASL2 di Savona, in diverse altri centri pubblici liguri la cannabis terapeutica non è una realtà.

LOMBARDIA Una delle ultime Regioni , ma grazie ad una delibera dell’agosto 2018, la cannabis è a carico del Sistema Sanitario Regionale per le patologie elencate nel del Decreto Lorenzin. Per avvantaggiare il paziente c’è la possibilità di ritirare il medicamento a base di cannabis, oltre che  presso una farmacia ospedaliera, anche in farmacie pubbliche e private territoriali.

MARCHE La legge regionale era arrivata nel 2013, ma non è mai stata attuata. Nel 2017 viene integrata con un’altra norma regionale e al momento abbiamo qualche caso di erogazione ospedaliera.

MOLISE Nessuna Legge Regionale

PIEMONTE Con la legge regionale del 2015, il Piemonte ha incluso tutte le patologie del Decreto Lorenzin, stanziando 400.00 euro per l’acquisto di farmaci. Purtroppo le associazioni di pazienti lamentano dosaggi minimi e ritardi importanti.

PUGLIA Già dal 2010 ha legiferato in materia. E dal 2016 ha integrato la legge regionale del 2014, aggiungendo persino patologie ulteriori a quelle elencate nel decreto Lorenzin. Nonostante questo si lamenta un’assenza di medici prescrittori e continui ritardi nell’approvvigionamento.

SARDEGNA La Sardegna è stata una delle ultime regioni ad allinearsi. Solo nel marzo 2018 ha inviato disposizioni alle proprie ASL per includere l’erogazione gratuita dei farmaci per il trattamento delle patologie indicate nel decreto Lorenzin.

SICILIA La legge è del 2014 e porta la firma di Rita Borsellino, ma al momento la cannabis è acquistabile (a pagamento) in sole tre farmacie. La provincia di Ragusa ha iniziato autonomamente un programma di erogazione nelle proprie strutture. L’associazione Cannabis Cura Sicilia e il suo presidente Alessandro Raudino, malato di sclerosi multipla ha proclamato pubblica disobbedienza e iniziato l’autocoltivazione di piante di cannabis.

TOSCANA La legge sulla cannabis nel 2012,  con alcune modifiche apportate nel 2014 prevede l’erogazione gratuita per diverse patologie. Abbiamo migliaia di pazienti. A cercare il pelo nell’uovo, la direttiva non è del tutto conforme al decreto Lorenzin, ad esempio non è rimborsabile la stimolazione dell’appetito.  

TRENTINO ALTO ADIGE Non esiste una legge Regionale, anche se nella provincia autonoma di Trento dal 31 maggio 2016 una delibera ha introdotto la prescrizione a carico del servizio sanitario provinciale per tre condizioni mediche, mentre nella Provincia autonoma di Bolzano, grazie al lavoro del Cannabis Social Club Bolzano, una nuova delibera a marzo 2018 ha conformato le erogazioni al Decreto Lorenzin stimando un fabbisogno di 10 kg anno.

UMBRIA Con la Legge regionale 17 aprile 2014, sette diversi pazienti sono entrati in erogazione gratuita in Umbria.

VALLE D’AOSTA Nessuna Legge Regionale

VENETO Nonostante la legge risalga all’8 settembre 2012, solo recentemente (fine 2018) in Veneto si riscontrano i primi casi di erogazione gratuita.


Fonti:
http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=4587&area=sostanzeStupefacenti&menu=vuoto
https://www.associazionelucacoscioni.it/cannabis-terapeutica-tutte-le-leggi-regionali/
http://www.camera.it/temiap/2018/07/02/OCD177-3629.pdf
-La Cannabis fa bene alla Politica (Barbara Bonvivcini Viola Tofani- Testi Di Leonardo Fiorentini
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